Le forme del cioccolato: le tavolette

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Pensi di essere morbosamente attaccato/a al tuo pezzetto di cioccolato quotidiano?

Benvenuto/a nel club degli amanti della tavoletta. La prossima volta che curioserai in cerca del tuo prossimo peccato dark fallo con un po’ più di consapevolezza grazie al nostro mitico corso di degustazione! Perlomeno non dovrai timidamente avvicinarti al negoziante con una domanda da completo ignorante, potrai anche tu fare sfoggio di cultura enocioccolatosa, parlando di percentuali di cacao, burro di cacao, stevia, aromi e non solo.

Di seguito passo a descrivere le caratteristiche, non troppo banali, di ciascuna tipologia base del cioccolato nella sua forma più comune, ovvero la tavoletta.

Cioccolato fondente

Anche noto come “cioccolato nero”, è come un concentrato di cacao.

Ne contiene almeno il 35% in polvere e in forma di burro. A cui si aggiunge lo zucchero, un emulsionante e degli aromi a seconda del caso.

Una percentuale alta di cacao in polvere è più una moda che un vero segno di qualità perché la tavoletta migliore è quella che ha un buon equilibrio di sapori e una scioglievolezza migliore.

Scommetto che già ti è capitato di vedere tavolette da 55, 70, 86, perfino 99% di cacao! Una cosa è bene considerare, più cacao c’è, meno zucchero contiene e quindi un prodotto più amaro, fino ad arrivare ai cioccolato senza zucchero, ne dolcificanti.

Curiosità: il nome scientifico dell’albero di cioccolato deriva da Theobroma cacao che significa “cibo degli dei.”

Cioccolato bianco

Contiene burro di cacao (non meno del 20%), polvere di latte, emulsionante e spesso aroma di vaniglia.

Caffè senza caffeina, birra senza alcol, sono gli stessi? Abbiamo dei dubbi seri a riguardo, ma questo è il motivo per cui in molti non considerano quello bianco un vero cioccolato.

Comunque la pensiate il nostro suggerimento in fatto di cioccolato bianco è una ricetta che non vi farà rimpiangere la polvere di cacao: "Come preparare un delizioso liquore al cioccolato bianco".

Cioccolato al latte

Non che sia una cosa da veri intenditori, ma è pur sempre il più venduto. Ha gli stessi componenti di quello fondente, ma meno cacao (almeno il 25%), zucchero, a questi si aggiunge il latte intero in polvere.  Ovviamemente il colore è una via di mezzo fra i due cioccolati, ma questo lo sapete già.

Altro fatterello: il cioccolato al latte è stato inventato in Giamaica (a dimostrazione che in questo paese esiste qualcosa che stimola la creatività). Il padre putativo è un certo botanico irlandese, tale Sir Hans Sloane, il quale miscelò il cioccolato con del latte proprio nel suo periodo giamaicano, intorno al 1700. Probabilmente non fu lui il primo a prepararlo sull’isola, ma a lui viene data la paternità.

Cioccolato biondo

No, non è uno scherzo. Sì, puoi comprarlo anche tu. No, non lo abbiamo ancora provato, quindi ci faccia sapere com’è, chi di voi lo proverà. Il “cioccolato biondo” ha gli stessi ingredienti di quello bianco, ma una diversa e più lunga preparazione. E poi costa di più. La ricetta vera è segreta e se vuoi saperne di più dovresti seguire questo link.

Le tavolette non sono abbastanza per esaurire il mondo del cioccolato. Basti pensare che il cacao è stato consumato in forma liquida di bevanda per il 90% della sua storia.

La prossima settimana tratteremo altri tipi di tavolette che già conosci, ma che imparerai a categorizzare ancora meglio!

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